Benvenuti nel sito delle Pizzerie da Asporto !
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Stiamo lavorando per voi, intanto fatevi una pizza e leggete quello che c'è !
Se hai dei suggerimenti da darci, scrivici una pizza-mail

Qui troverete tutto quello che volete sapere/non sapere su questo fantastico mondo,
avrete le risposte a tutti i quesiti che vi siete/non siete mai posti.
Questo sito vuole essere una guida per tutti quelli che hanno intenzione di intraprendere
questa attività, analizzando (un tanto al chilo) la psicologia della fauna
che popola questi sempre più popolari luoghi di lavoro.
Siete pronti ? .......... Iamme Ia
Ogni riferimento a cose/persone/alimenti è puramente casuale.

consumatori di pizza hanno visitato questo sito


 

IL TITOLARE

Il titolare di una pizzeria d'asporto di solito viene dal sud dell'Italia, raramente possiede un titolo di studio e se ce l'ha lo ha comprato in qualche mercatino rionale o lo ha rubato. La piaga della disoccupazione che da secoli affligge il sud della nostra penisola, gli impone di fuggire dalla terra natia. Il futuro titolare di una pizzeria d'asporto intraprende un lungo viaggio che lo porterà nelle regioni del nord, dove di solito vive già un parente. In questo modo, il futuro imprenditore verrà iniziato e la strada da percorrere non è affatto in discesa. Dopo anni di gavetta scanditi dal ritmo delle 4 stagioni, il pizzaiolo inizierà a prendere sempre più confidenza con l'impasto ed acquisirà un grado di manualità pari a quello di un abile prestigiatore. Questa virtù lo porterà ad esibirsi in pubblico; ogni volta che entrerà un cliente (ancor meglio una cliente), egli farà volare la pasta della pizza tra gli applausi generali e lo stupore dei presenti. E' sempre un'emozione assistere a questo spettacolo, ed è fantastico vedere la pizza, ancora nel suo stato embrionale, volare e rimanere impigliata nella ventola appesa al soffitto. I pochi (o molti) fortunati che hanno la fortuna di assistere a questo show di solito non vengono più in pizzeria e il pizzaiolo lo sa. Nel mondo delle pizzerie d'asporto, il giovane pizzaiolo che ha della stoffa emerge, altrimenti rimarrà per sempre relegato ad un ruolo di secondo piano. Il titolare della pizzeria d'asporto deve essere un personaggio carismatico, deve saper fare la pizza più buona della città, deve essere sempre il migliore in qualsiasi cosa egli faccia, deve avere una cultura generale a 360°, deve essere un vincente, deve avere il controllo su tutte le situazioni altrimenti è meglio che faccia un altro mestiere. L'abile titolare studia i giovani "aiuto pizzaioli" e decide chi sarà il successore. Questa scelta viene fatta apparentemente senza ragionare, ma di solito è frutto di anni e anni di elucubrazioni cerebrali. Il fortunato candidato alla "successione" si trova di fronte a due scelte fondamentali: acquistare la pizzeria o prenderla in gestione. Una volta deciso il da farsi bisogna rimboccarsi le maniche e pedalare, perché il mondo è lì, pronto a scegliere la tua pizza. Il bravo titolare si può arricchire in tempi brevissimi o fallire ignobilmente, il suo futuro dipenderà solo dalla propria abilità imprenditoriale e dalle scelte vincenti.

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IL LOCALE

La pizzeria d'asporto di solito è piccola poiché non necessita di notevoli spazi, ma ne esistono anche alcune di dimensioni sproporzionate. Occorrono un vano cassiera con telefono, il forno, il bancone, il cosiddetto laboratorio, delle mensole, il frigorifero, un micro-bagno e il locale è pronto. Ovviamente questa è la formula base, gli optional possono essere i più vari, tra i quali possiamo citare gli sgabelli, i tavolini, la radio, la televisione e il distributore automatico di bibite. Per quanto riguarda l'arredamento, la scelta sta al buon gusto del titolare che di solito è dotato di creatività. Non è raro vedere dei veri e propri murales rappresentanti un'iconografia classica meridionale che è solita raffigurare il mare, il vulcano, gli scogli, il sole ... Molto gettonati risultano alcuni personaggi dei cartoni animati quali i Simpson, i Puffi e le Tartarughe Ninja (famosa è la loro passione sfrenata per la pizza) e sono sempre molto in voga gli arredamenti costruiti utilizzando degli specchi, nei quali il pizzaiolo ed il cliente narcisista si possono specchiare continuamente. La scelta del pavimento, a differenza delle pareti, non è particolarmente curata; di solito è rappresentato da volgarissime mattonelle rosse e bianche che, durante i mesi invernali, sono completamente ricoperte di segatura. I tavolini si possono considerare tranquillamente un optional poiché la pizzeria da asporto non è un luogo dove recarsi a mangiare la pizza, ma è un luogo di transizione, un luogo dove si ordina e si fugge ma non sempre è così. La radio poi, risulta fondamentale nei momenti nei quali non c'è niente da fare, tenendo compagnia al pizzaiolo, alla cassiera e al/ai pizza express. La TV, quando c'è, catalizza l'attenzione di tutti quanti e di solito va tenuta ad un volume molto basso. Molti pizzaioli adorano la televisione e questa spesso è causa di numerosi ritardi nelle consegne. I nemici numero uno dei ritardi sono le trasmissioni di "massa" delle reti Fininvest, che sono perfettamente captate dalle TV delle pizzerie d'asporto (in quanto non sono quasi mai collegate ad un'antenna).

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IL PIZZA EXPRESS

Nell'immaginario popolare, il pizza express è un ragazzino di 16 anni con gli occhiali, i brufoli, il cappellino e il motorino truccato; niente di più sbagliato! Questa tipologia di personaggio è poco frequente in quanto la società è cambiata e di conseguenza è mutato anche l'individuo che svolge questa professione. Il titolare di una pizzeria d'asporto ha bisogno di una persona veloce, affidabile, con estremo senso di responsabilità, puntuale e soprattutto bisognoso di denaro; d'altro canto, il sedicenne tipo necessita si di denaro, ma non può garantire la disponibilità di tempo che solo uno studente universitario (con maggiori esigenze pecuniarie) o un giovane disoccupato possono offrire. Il pizza-express non conosce sabati, domeniche o feste comandate e questo deve saperlo in partenza. Il rapporto di coppia può essere seriamente minato dagli orari assurdi nei quali egli è costretto a lavorare ed anche le amicizie rischiano di essere perdute; in questi casi risulta indispensabile essere in possesso di un telefono cellulare. Al pizza express viene solamente richiesto di consegnare le pizze nelle case in maniera veloce e di preparare i cartoni , ma in alcune pizzerie sono richiesti altri compiti quali lo spazzare per terra, lavare i piatti ed altri lavori degradanti che di solito sono compito del giovane aiuto pizzaiolo o della cassiera tuttofare,

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IL MEZZO DI TRASPORTO

Per consegnare le pizze occorre essere in possesso di un mezzo di trasporto, sono rarissime le pizzerie che, oltre al posto di lavoro, offrono anche un motorino. Il motorino permette di raggiungere qualsiasi parte della città in tempi brevi e consuma molto meno della macchina, utilizzata però per consegne di ingenti quantità di pizze, non rare in periodi importantissimi quali i mondiali di calcio. Con il motorino è più facile compiere delle infrazioni del codice stradale (divieto d'accesso, andare sui marciapiedi, inversioni a U, oltrepassare un passaggio a livello con le sbarre abbassate ....) mentre con la macchina le trasgressioni sono limitate solamente al passaggio con il semaforo rosso (frequentissime). Al motorino viene fissato un contenitore termico (detto anche scatolo) che permette di consegnare pizze fumanti; a causa delle vibrazioni che la pizza è costretta a subire durante il tragitto pizzeria-casa del cliente, molte volte esse vengono consegnate in condizioni veramente raccapriccianti (pizze shekerate), cosa che raramente accade a chi le consegna con la macchina. Nel periodo invernale l'automobile risulta il mezzo di trasporto migliore per il pizza express; anche in questo caso la pizza viene posta all'interno dello scatolo ed esistono 2 scuole di pensiero per questo tipo di consegna. La prima, vuole il contenitore termico posto sul sedile del passeggero, mentre la seconda lo vuole posto nel baule. La scelta di questa tecnica è del tutto soggettiva, ma entrambe provocano all'interno dell'abitacolo un annebbiamento immediato dei vetri (molto più evidente nel metodo scatolo-passeggero) ed un effetto ristagno che si protrae nel tempo. In questo modo l'auto diventa una sorta di camera a gas e l'odore della pizza non se ne va più via; molte volte il pizza-express (assuefatto dall'alimento pizza) non si accorge di questo, ma lo sventurato/a che nei giorni a venire salirà sulla sua vettura glielo farà notare e gli consiglierà l'acquisto di un paio di Arbre Magique.

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LA CASSIERA

In una pizzeria d'asporto la cassiera può esserci o non esserci dipende dal volume d'affari del locale. Il requisito fondamentale della cassiera è che sia una ragazza carina, o meglio, che piaccia al titolare. Il colloquio viene fatto secondo regole ferree, la candidata deve piacere subito al futuro datore di lavoro, in lui deve maturare immediatamente l'aspettativa di poterla possedere sessualmente nel breve-brevissimo periodo e l'assunzione è cosa fatta.. Raramente questo tipo di aspettative si realizzano, ma poco importa; la cassiera può essere di tre tipi: pura, turnista e tuttofare.
La cassiera pura è quella che sta nel suo vano, accoglie i clienti, risponde al telefono prendendo le ordinazioni, attacca i bigliettini (Post-it) al bancone e prepara le consegne per i pizza-express. A lei non tocca fare nient'altro e la sua vita risulta abbastanza comoda, soprattutto nei momenti in cui non c'è niente da fare. Una cassiera pura è presente nel locale per tutta la settimana, mentre la cassiera turnista è presente solamente nei week-end.
Il discorso è diverso per la cassiera tuttofare, uno dei compiti più massacranti; oltre a svolgere le mansioni della cassiera pura, essa deve anche aiutare il pizzaiolo nella preparazione delle verdure e dei salumi. Deve anche tenere sotto controllo il livello dei contenitori di spezie (es. controllare se i funghi stanno finendo) e provvedere a riempirli prima che siano completamente vuoti. Alla fine della serata tocca a lei pulire il locale e lavare tutti i recipienti. La cassiera tuttofare non è mai del tipo turnista ed è a lei che vengono rivolte tutte le attenzioni sessuali del titolare che, tra una margherita e una quattro formaggi, non disdegna di appoggiarle una mano nel culo (quando va bene). Di solito, questa nuova figura di martire-alimentare non gradisce questo comportamento bululino, ma sa che ogni minimo accenno di ribellione le costerà il posto di lavoro, quindi continuerà a subire fino a che non troverà un altra occupazione meno deplorevole. E' rarissimo il caso di licenziamento spontaneo senza alcun'altra alternativa di lavoro. Spesso la tuttofare è una studentessa fuori sede che, per spirito di indipendenza economica tipico della donna emancipata, decide di trovare il classico "lavoretto" per pagarsi gli studi. In questo modo però entra in un giro perverso che la porterà ad un probabile esaurimento psico-fisico e all'impossibilità di preparare qualsiasi tipo di esame universitario; l'unico risultato che di solito ottiene è una perdita di salute, tempo ed un impoverimento emotivo e morale. Alle studentesse che volessero intraprendere questo tipo di professione consigliamo la formula di cassiera-turnista, molto più conciliabile con l'ateneo.

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