Il video di FLAT BEAT che ha come protagonista FLAT ERIC ricalca nelle situazioni il non sense e l'assoluta mancanza d'impegno che animano quest'ultimo.
La location è uno studio con stucchi ed affreschi che può apparire ad una prima occhiata il luogo di lavoro di un affermato notaio, senonchè...senonchè al centro di questo ambiente lussuoso ma austero campeggia una supermoderna e coloratissima consolle assolutamente priva di senso con l'ambiente nella quale si colloca.
Domanda retorica: "Chi siede dietro a questa postazione futuribile?"
Non si sa perchè, ma quell'assurdo pupazzo è lì, e non per caso!! Lui è lì perchè gli spetta il diritto, questo emerge subito dalle inquadrature.
Con quel faccino da schizo-paranoide da il via al sonoro del video, inserendo un disco che non è se non quel ritmo da discoteca già ascoltato negli spot della levi's.
Non appena la musica riempie in maniera fastidiosa (quasi quanto la consolle in polimeri colorati) la sala, Eric inizia a muovere il suo testino da scemo al ritmo monotono e veloce della sua hit.
Mentre si agita toccando con la goffagine tipica dei pupazzi tutto ciò che si trova sulla scrivania, ecco che entra con passo da top model una segretaria con un portadocumenti.
Con reverenza lo porge a Mr. Flat Eric il quale firma due fogli con scarabocchi uno differente dall'altro ed un terzo foglio lo cestina con una bella croce sopra.
Non è geniale?
Un pupazzo manager.
Un fantoccio che piglia per il culo il mondo!
Sbrigata questa formalità e sempre con lo stesso incalzante sottofondo musicale FLAT ERIC estrae da un contenitore non già sigari ma... wurstel.
Si ficca in bocca uno di questi salsicciotti e con espressione compiaciuta riprende a muovere il testino a tempo, quasi si concedesse un contentino dopo il faticoso lavoro d'ufficio.
Mi chiedo: "Ma FLAT ERIC come paga i suoi dipendenti?" e soprattutto "Come si fa a diventare dipendenti di FLAT ERIC?".
Una cosa è certa; se guardando questo folletto post-moderno si può pensare ad una filosofia sintetizzabile in "Take it easy", FLAT ERIC ci insegna indirettamente a non considerare troppo l'apparire delle cose.
Infatti la solidità di certe situazioni è solo un pro forma e conviene ballarci sopra...

Davide Pavlidis
in collaborazione con
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